La figura del Dottore (o Tecnico) Forestale è tuttora poco conosciuta in Italia o spesso confusa con le “Guardie Forestali” che, invece, appartengono a corpi di Pubblica Sicurezza (ex Corpo Forestale dello Stato ora Carabinieri Forestali) con incarichi e ruoli molto diversi.
In molti stati europei la nostra figura si chiama “Ingegnere Forestale”, definizione rende di più l’idea delle competenze e professionalità.
Il Dottore Forestale è un tecnico laureato in Scienze Forestali che, dopo aver conseguito la laurea, ha sostenuto un Esame di Stato per potersi iscrivere all’Albo Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali e poter esercitare, nella maggior parte dei casi, la libera professione.
Pur avendo conseguito titoli di laurea differenti (Scienze Forestali o Scienze Agrarie), il Dottore Agronomo e il Dottore Forestale appartengono ad un unico Albo Nazionale e sono abilitati allo svolgimento delle medesime attività.
È curioso notare come questa sia una professione tuttora sconosciuta a larghe fette di popolazione o addirittura ignorata da enti e istituzioni pubbliche, anche quando si tratta di bandi e concorsi;
molte attività sono esclusivamente di competenza del tecnico forestale (es. perizie di stabilità degli alberi in ambiente urbano, stima del valore di macchiatico di un bosco) che hanno potere di firma in merito ad un ampio spettro di attività progettuali e amministrative.
Il vigente Ordinamento della professione del Dottore Agronomo e Dottore Forestale (Legge n. 3 del 07.01.1978, modificata dalla Legge n. 152 del 10.02.1992), annovera, tra le competenze degli iscritti:
lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo di opere inerenti ai rimboschimenti, alle utilizzazioni forestali, alle piste da sci ed attrezzature connesse, alla conservazione della natura, alla tutela del paesaggio ed all’assestamento forestale.
Il Dottore Forestale è una figura professionale altamente qualificata non solo per quanto riguarda tutte le problematiche di tipo scientifico, tecnico, amministrativo, economico inerenti il comparto agro-forestale, ma anche per la tutela e l’uso compatibile dell’ambiente naturale e antropizzato, degli spazi verdi in genere, anche in ambito urbano.
Si passa, infatti, dalla pianificazione forestale alla progettazione degli spazi verdi; dalla consulenza presso Enti pubblici, Parchi e privati alla redazione di perizie per la stabilità degli alberi o a studi di Valutazione di incidenza o valutazione di impatto ambientale; dall’insegnamento di materie scientifiche ed ambientali alla riqualificazione delle aree degradate.
Le competenze professionali sono dunque ampie e complesse e volte ad affrontare, in un’ottica anche olistica, le molteplici interazioni tra l’uomo e la natura.
Per intervenire correttamente sul territorio non è più sufficiente pianificare, progettare e realizzare belle opere, ma occorre rapportare il progetto o l’azione all’ecosistema in cui operiamo, e su questo,
il tecnico forestale è la figura che serve!